Il ventaglio liturgico, fa parte del ricco corredo offerto dai Normanni di Puglia, alla Regia Cappella Palatina. L'attuale Cattedrale di Canosa, fu originariamente fondata dal Vescovo Sabino nel VI secolo d.C. ed intitolata a Santa Maria Nova con altare dedicato ai SS. Giovanni e Paolo, Martiri d'Oriente. Fu il Pontefice Pasquale II nel 1101 a dedicarla al Santo Patrono Sabino, rendendola Cappella di Patronato Reale, con un atto di cessione a Guglielmo II di Normandia. Fu così che la nomina vescovile passò di diritto nelle mani del Sovrano e le dotazioni in termini artistici e di proprietà fondiarie, furono straordinariamente vaste.
Il ventaglio si data ad una fase corrispondente alla costituzione della Cappella reale normanna. Si compone di due sezioni:
1) Una parte superiore sino al manico a forma di testa di drago, costituente un vero e proprio ventaglio in pergamena. Quest'ultima è impreziosita da una delle più antiche pergamene, avente una iscrizione in caratteri cufici (arabo altomedievale) che dice semplicemente "Luce o Felicità". Questo ventaglio era affidato al Diaconus, che sventagliando sul calice nel momento dell'Epyclesis, simulava la discesa dello Spirito Santo
2) L'asta inferiore avente l'estremità sottostante a forma di mano chiusa con pollice puntato verso il basso. Questa parte dell'oggetto liturgico, era usato dal Cantor primicerius, ossia il Cantore, incaricato di cantare il "Verbus Domini". Non potendosi toccare con mani nude i testi sacri, l'asta serviva a girare le pesanti pagine dei messali e a seguire i righi del canto gregoriano.
Unito insieme, l'oggetto liturgico rappresentava sia l'unione della Chiesa d'Oriente con quella d'Occidente, che la Chiesa d'Oriente a cui la comunità cristiana canosina era indirizzata, sin dagli operati diplomatici del Vescovo Sabino, presso la corte dell'Imperatore Giustiniano I a Costantinopoli nel 535-536 d.C.